martedì 28 aprile 2020

Racconti di quarantena 16


Lunedì 27 aprile 2020

Ho paura di uscire, a casa mi sento al sicuro, e ho ripreso a piangere. Eppure ero stata così bene, carica, mi occupavo dei bambini, cucinavo, sempre attiva. Una ripresa che a detta della mia psicoterapeuta aveva quasi del miracoloso, a dimostrazione che ho una forza che non credevo di avere. E invece sono crollata di nuovo: sono tanto stanca, sconfortata e triste e poi ho un fottuto terrore del coronavirus. Ieri ho pianto dopo quasi 2 mesi, stanotte non ho dormito per l'agitazione ed oggi sono proprio giù, triste, ho attacchi d'ansia e mi viene tanto da piangere. Ho paura di ricominciare con la depressione e non ce la posso fare, non me lo posso permettere!

I miei figli hanno tantissima paura che mi torni la depressione. Ci hanno dovuto fare i conti per un anno e mezzo in condizioni normali (in cui comunque ho sempre continuato ad occuparmi di loro), figuriamoci come potrebbe essere adesso con la quarantena e le scuole chiuse, le lezioni a distanza, ecc... Spero sia solo un fisiologico momento di scoramento, sconforto e stanchezza ma temo il peggio. E invece no: devo ripetermi che sono stata bravissima in questi due mesi (il che è vero), a fare mille cose: cucinare cose complesse e buonissime, occuparmi h24 dei bambini (lezioni e compiti inclusi, nonchè rasserenarli), scrivere, ridere, ecc...  Un momento di crisi, specie in una situazione difficile e pesante come questa, può capitare. Tutti, o quasi, sono in crisi per il lockdown, che ci ha privati della libertà di uscire e di vivere, e anche perchè l'informazione tende a favorire un clima di terrore generando ansia. Non sapere cosa ci riserverà il futuro, non poter fare programmi piacevoli, sono tutte cose che angosciano e intristiscono. E sono tanto tanto stanca. Mi viene da piangere per la stanchezza.

Poi sono molto preoccupata per i bambini. La mancanza di socialità (ovvero scuole chiuse e impossibilità di vedere coetanei) e lo stare chiusi in casa per due mesi sta iniziando a pesare sempre di più. Sono più nervosi e stanchi e tristi. A Daniele aumentano gli attacchi d'ansia, Lorenzo non vuole neanche più scendere in cortile a giocare (ma oggi li ho costretti, almeno sono stati un po' all'aria aperta). Sono stanchi delle video lezioni e dei compiti, tutto troppo, e anch'io sono stremata. Oltre a soffrire nel vederli così. Però per fortuna sono due e spesso giocano insieme in camera e li sento ridere di cuore, cosa davvero molto importante che mi fa subito sentire meglio. Speriamo bene e pensiamo positivo anche se non è per nulla facile.

[In foto la piantina di fagioli di Lorenzo che continua a crescere]

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